Il miracoloso sale rosa himalayano

24/07/2020 | Di Claudio_VL | Commenti: 0





- Cosa stai leggendo?
- Un articolo sul sale rosa.
- Sale rosa? Dicono sia molto buono per la pasta, no?

Uno si documenta, quando sente certe cose. E così ho fatto. Fortunatamente, senza neanche cercarlo, ho trovato questo articolo dell’Atlantic, dedicato al sale rosa, che dice cose che già sapevo, ma in modo interessante e con un po' di prospettiva storica che non conoscevo.

Il sale rosa viene da una specifica miniera “himalayana”, che in realtà è in Pakistan. Il sale rosa, spesso noto appunto come sale himalayano, è diventato popolare tra i neo-appassionati di cucina intorno al 2009, quando la catena statunitense di supermercati Traders Joe's, molto chic e molto influente, iniziò a metterlo in vendita. Le caratteristiche che lo differenziano dal più comune sale bianco si possono riassumere nella sincera risposta di un commesso di un negozio di spezie: “è rosa“.

Il fatto che il sale rosa abbia un colore innocente e positivo, e che abbia un’origine esotica (himalayana, che per noi in Europa è quasi come dire tibetana, il che a sua volta equivale a dire che qualcosa è quasi magico), ci permette di acquistarlo pensando di fare qualcosa di utile alla nostra salute, associando colore e origine a rischi inferiori per il cuore, i vasi sanguigni, i reni e il cervello. È come se, in virtù del suo essere rosa, questo sale fosse più naturale, più puro, meno nocivo del suo malvagio gemello, il sale bianco. Ma forse è proprio solo il colore, che viene così bene nelle foto da pubblicare su Instagram, ad essere il miglior argomento di vendita a favore del sale rosa.

Eppure, anche sapendo che non esistono studi scientifici che ne provino gli effetti positivi, non mi sento di criticare chi usa il sale rosa in cucina, purché non lo usi in quantità superiore rispetto a quel che farebbe col sale bianco: dopo tutto anch’io, seguendo le indicazioni del mio ortopedico della mutua (inglese), prendo pastiglie di curcuma (turmeric), sperando che mi aiutino per certi dolorini. Anche se non ci sono prove che lo facciano.



Foto di Autri Taheri da Unsplash




Link: The Atlantic
Argomenti: Asia, castronerie

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