Cucinare gatti: sai che novita'
22/02/2010 | Claudio_VL | 0 commentiNegli ultimi giorni c'e' stato sui mass media nazionali un gran baccano sulle dichiarazioni di Bigazzi, il conduttore di un programma di cucina chiamato "La Prova del cuoco". Pare abbia detto che in Val d'Arno, negli anni '30 e '40, chi non aveva a disposizione conigli cucinava invece gatti.
Scandalo. Crimine. Bigazzi sospeso.
Il mio commento e' uno solo.
Non succedeva solo in Toscana. Se sei vicentino, caro lettore, conoscerai bene l'epiteto "vicentini magnagat(t)i". E se anche non sei veneto, potrai renderti conto che chi vuol mangiare, in tempo di guerra o di poverta', mangia quel che c'e'. Il pane nero, il pane con le cipolle, e tutto cio' su cui si riesce a mettere le mani, compresi gli animali considerati "domestici" in tempi migliori.
Una vecchia battuta di mio zio, marchigiano, a casa del quale si mangiava spesso coniglio cucinato in maniera sopraffina, era:
Guarda cosa stiamo cucinando? Pare coniglio, eh? Ma guarda un po' dalla finestra e vedi se nel cortile del condominio ci sono tanti gatti quanti ce n'erano ieri sera!".
Non sto invitando a mangiare gatti. E secondo me non l'ha fatto neppure Bigazzi. Argomenti: differenze culturali, gatti, guerre, mangiare
Un articolo a caso
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